Abstract
Introduzione: L’Italia è stata una delle prime nazioni europee ad essere colpite dalla pandemia COVID-19 causata dal virus SARS-CoV-2, con il primo caso autoctono diagnosticato nel febbraio 2020. Durante la prima ondata il Nord Italia è stato particolarmente interessato, specialmente l’area della pianura Padana, caratterizzata dai più elevati livelli in Europa di inquinamento atmosferico, dovuto anche alla conformazione orografica che favorisce la stagnazione dell’aria.
Studi precedenti hanno suggerito come alti livelli di inquinamento siano associati ad un aumento della diffusione del virus e della mortalità da COVID-19.
Metodi: In questo studio abbiamo valutato tale possibile associazione utilizzando i dati relativi alle infezioni registrate nel comune di Modena, città al centro della pianura Padana, durante il periodo febbraio 2020-marzo 2021. Abbiamo usato i livelli degli inquinanti da traffico raccolti dalla centralina urbana di monitoraggio dell’aria posizionata in Via Giardini nel periodo gennaio 2020-marzo 2021, con valutazione di particolato ambientale (PM10), biossidi d’azoto (NOx e NO2), e benzene. A questi si aggiunge la valutazione del black carbon (BC), un inquinante emergente e ancora non normato considerato uno degli effettori dei danni da esposizione ad inquinanti atmosferici e reso disponibile grazie ad una valutazione con campionatori posizionati ad hoc. Tramite un modello a effetti casuali di regressione lineare per dati panel, abbiamo valutate la correlazione tra i nuovi casi giornalieri di infezione da SARS-CoV-2 diagnosticati nel comune di Modena con le concentrazioni giornalieri degli inquinanti presi in esame. Abbiamo così calcolato un coefficiente di correlazione beta con un intervallo di confidenza (IC) al 95%.
Risultati: Abbiamo rilevato una associazione positiva tra tutti gli inquinanti da traffico con i casi di SARS-CoV-2, e in dettaglio un coefficiente di correlazione β per il PM10 pari a 1.23 (IC95% 1.00-1.46), inferiore per NOx (0.66, IC95% 0.56-0.75), e più alto per NO2 (1.95, IC95% 1.59-2.31), benzene (41.41, IC95% 36.23-46.59), e BC (5.95, IC95% 1.19-10.72).
Conclusioni: Nonostante i limiti nell’utilizzo di dati aggregati e il potenziale confondimento residuo, nonché la necessità di chiarire i meccanismi coinvolti, questi risultati sembrano confermare l’ipotesi che alti livelli di inquinamento atmosferico favoriscano la diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2.
Questo studio è supportato da fondi dei progetti ‘UNIMORE FAR Interdisciplinare 2019 e 2020, Linea FOMO-Fondazione Cassa di Risparmio di Modena’ and FISR 2020-COVID-19 dal Ministero dell’Università e della Ricerca.