Abstract

Introduzione: All’inizio del 2020 è stato isolato l’agente patogeno responsabile dell’attuale pandemia di COVID-19: si tratta di un nuovo ceppo di coronavirus, denominato SARS-CoV-2 dall’OMS. L’Italia è stato il primo paese europeo ad esserne duramente colpito. Durante la prima ondata della pandemia, le regioni maggiormente interessate sono state quelle del Nord Italia. Obiettivo dello studio è quello di valutare la prevalenza di anticorpi anti-SARS-CoV-2 in soggetti sottopostisi a screening sierologico in una provincia emiliana dopo la prima ondata.

Materiali e metodi: Abbiamo condotto uno studio trasversale retrospettivo in soggetti sottopostisi volontariamente a screening sierologico nel periodo settembre 2020-marzo 2021 in un laboratorio di analisi accreditato della provincia di Modena, al momento dell’indagine uno dei pochi attivati a livello regionale. Abbiamo determinato la positività anticorpale anti-SARS-CoV-2 (IgM/IgA/IgG) utilizzando test quantitativi e qualitativi su prelievi ematici in soggetti di età superiore a 18 anni. Abbiamo inoltre valutato la distribuzione della sieroprevalenza secondo 12 macrocategorie professionali divise in base alla classificazione Ateco 2007.

Risultati: Nel periodo di studio 5128 soggetti hanno effettuato il test sierologico presso il laboratorio considerato, 2004 femmine (39,1%) e 3124 maschi (60,9%). La maggior parte dei soggetti erano lavoratori che aderivano a programmi di screening in ambito aziendale (3889, 76,8%). I soggetti risultati positivi al test sono complessivamente risultati 586 (11,4% del totale), di cui 250 (12,5%) femmine e 336 (10,8%) maschi. Stratificando per fasce di età è emersa una maggiore frequenza di sieropositività nelle categorie più estreme, cioè <20 e >60 anni. In riferimento alle diverse categorie professionali, il gruppo con la prevalenza maggiore di sieropositività apparteneva alla categoria dei sanitari (22,9%, n=131), a seguire i soggetti impiegati in servizi di comunicazione, attività finanziarie, assicurative, noleggio, settore turistico e professioni scientifiche e tecniche (15,7%, n=197).

Conclusione: Dal punto di vista di Sanità Pubblica, lo studio ha fornito un interessante quadro epidemiologico della sieroprevalenza post-prima ondata in una popolazione dell’Emilia-Romagna, regione fortemente colpita dall’infezione da SARS-CoV-2 già nelle prime fasi della pandemia. Inoltre, sono emerse significative differenze nella sieroprevalenza tra varie categorie lavorative, fornendo spunti per la messa in atto di ulteriori misure preventive negli ambienti lavorativi e per l’individuazione più accurata delle modalità di trasmissione dell’infezione.

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Poster: Sieroprevalenza degli anticorpi anti-SARS-CoV-2 in una popolazione dell’Emilia-Romagna dopo la prima ondata della pandemia