Paduano S, Modenese A, Filippini T, Berselli N, Marchesi I, Vinceti M, Borella P, Gobba F, Bargellini A

2nd edition of “Le giornate della ricerca scientifica e delle esperienze professionali dei giovani”, December 17-18, 2020. Webinar

Abstract

Introduzione

La pandemia da SARS-CoV-2 ha registrato nel mondo ad oggi quasi 64 milioni di casi e più di 1.480.000 morti, di cui rispettivamente più di 1.600.000 e oltre 55.000 in Italia (1, 2). Patologie preesistenti, quali diabete, malattie cardiovascolari, dislipidemia, obesità e ipertensione comportano un rischio aumentato di avere forme severe di COVID19 (3,4). In aggiunta alcuni fattori quali stili di vita, condizione lavorative ed esposizione ad inquinanti potrebbero influenzare la risposta anticorpale al virus e quindi potenzialmente anche il quadro clinico (5-8). I luoghi di lavoro possono rappresentare un rischio per la diffusione del contagio ed alcuni lavoratori presentano, sulla base delle caratteristiche peculiari delle attività svolte, tassi di infezione superiori rispetto alla popolazione generale di pari età (2, 9-11). Inoltre, al fine di monitorare dal punto di vista epidemiologico l’andamento dell’infezione da SARS-CoV-2 e identificare precocemente eventuali casi asintomatici, in Italia diversi laboratori sono stati autorizzati ad eseguire test sierologici su campioni ematici per la ricerca di anticorpi anti-SARS-CoV-2 (12). Numerose aziende e, su base volontaria, i loro dipendenti hanno aderito in questi mesi allo screening sierologico. In tale contesto, in un campione di lavoratori della provincia di Modena e aree limitrofe è attualmente in corso uno studio caso-controllo per analizzare la possibile relazione tra fattori sociodemografici, occupazionali, clinico-anamnestici e biochimici e l’infezione da SARS-CoV-2, valutata attraverso la risposta anticorpale al virus.

Materiali e Metodi

L’arruolamento è eseguito tra lavoratori di vari settori che si sottopongono a test sierologici per la ricerca di anticorpi anti-SARS-CoV-2 presso un laboratorio privato autorizzato della provincia di Modena. Sono selezionati tutti i lavoratori con positività anticorpale per IgA e/o IgM e/o IgG in un periodo di 12 mesi (casi) ed ugual numero di soggetti negativi agli stessi test (controlli) mediante appaiamento per sesso e fascia d’età. È previsto quindi il dosaggio di vari parametri ematici, quali vitamina del gruppo D, e B, cotinina, ACE-2, trigliceridi, colesterolo LDL/HDL/totale, zinco, ferro, selenio ed altri metalli su campioni ematici. Ai lavoratori sarà somministrato per via telefonica un questionario creato ad hoc ai fini dello studio per la raccolta di dati sociodemografici, clinico-anamnestici e occupazionali. Nella fase successiva sarà quindi investigata l’associazione dei diversi pattern di risposta anticorpale anti-SARS-CoV2 con i fattori in studio, quali aspetti clinico-anamnestici (patologie croniche, assetto lipidico), abitudini e stili di vita, parametri biochimici coinvolti nella risposta immunitaria, nella replicazione virale e nel processo infiammatorio (vitamina D, ACE-2, IL-6, Zn ed altri elementi in traccia essenziali), condizioni lavorative del soggetto nei mesi precedenti il prelievo, esposizione a contaminanti ambientali (Cd ed altri metalli), uso di farmaci, vaccinazioni, mobilità individuale e viaggi.

Risultati attesi

I risultati di questo studio potranno fornire una maggior conoscenza sui fattori associati ad una pregressa infezione da SARS-CoV-2, valutata tramite risposta anticorpale anti-SARS-CoV-2, in lavoratori di diverse realtà produttive della provincia di Modena e aree limitrofe, consentendo di identificare i settori e le attività a maggior rischio per la contrazione e la trasmissione dell’infezione e fornendo indicazioni pratiche applicabili all’interno delle misure preventive da attuarsi. Inoltre, il questionario creato ad hoc ai fini dello studio potrà essere messo a disposizione delle aziende ed utilizzato dai Medici Competenti aziendali per individuare fattori potenzialmente rilevanti e/o condizioni di fragilità utili per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori nel contesto della pandemia da SARS-CoV-2. Verranno anche forniti i dati salienti ricavati dalle analisi dei parametri biochimici potenzialmente associati ad un aumento o riduzione del rischio di infezione, anch’essi con possibili ripercussioni ai fini della sorveglianza sanitaria dei lavoratori maggiormente esposti. Ad oggi sono stati selezionati 110 soggetti con positività anticorpale per IgA e/o IgM e/o IgG ed ugual numero di controlli. Le fasi di arruolamento e raccolta dati sono tuttora in corso.

Conclusioni

Lo studio può fornire indicazioni su possibili fattori da considerare per la valutazione del rischio dei lavoratori e su quali siano i settori lavorativi a maggior rischio di infezione che potrebbero essere oggetto di specifici interventi per la prevenzione del contagio da SARS-CoV-2 (ad es. favorendo l’adozione di modalità di telelavoro ove possibile), garantendo quindi una maggior sicurezza sociale alle comunità locali. I risultati dello studio saranno utili al mondo del lavoro nel contesto locale ma estensibili a livello nazionale.

Oral presentation: Studio di fattori di rischio/protettivi associati alla risposta anticorpale anti-SARS-CoV-2 in un campione di lavoratori della provincia di Modena e province limitrofe